Percorso "i colori della nostra tavola"

adeguato alla scuola dell’infanzia

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 2021 come anno internazionale della frutta e della verdura.

“L’uomo è ciò che mangia” – L. Feuerbach

“Se è vero che siamo ciò che mangiamo, io voglio mangiare solo cose buone!” –  (da Ratatouille – Walt Disney)

Lo stile di vita sedentario, la diffusione dilagante del fastfood di tipo americano sono la prova che bisogna riscoprire il modello alimentare dei nostri nonni, sano “povero”, mediterraneo, basato sui prodotti della nostra agricoltura e pesca.

Discipline coinvolte

  • scienze naturali,
  • educazione alimentare,
  • educazione civica,
  • educazione alla salute.

Obiettivi

  • Riappropriarsi dei sensi come strumento rilevatore di qualità per un approccio più consapevole al cibo.
  • Ricreare il rapporto natura e uomo- terra e cibo.
  • Trasmettere l’origine dei  prodotti agricoli freschi, chiarire il percorso dal campo alla tavola, la loro genuinità e stagionalità.
  • Conoscere varietà di forme e trasformazioni nelle piante.
  • Cogliere i cicli della natura e le relazioni tra le varie componenti ambientali.
  • Sperimentare semplici trasformazioni in ambito alimentare per ridurre gli sprechi.
  • Scoprire le relazioni dell’uomo con l’ambiente per comprenderne la sua fruizione-tutela

Spiegare la stagionalità in modo teorico spesso non dà risultati soddisfacenti in termini di cambiamento comportamentale perchè il mercato offre alcune tipologie di frutta e verdura tutto l’anno. I consumatori del domani hanno un ruolo determinante nel mercato, possono condizionarne le scelte, ma solo se “attivi” e consapevoli, pertanto capaci di un comportamento di consumo “critico e responsabile”, coscienti della necessità di acquistare prodotti che riducano al minimo le cause della sottoalimentazione e i danni all’ambiente. Affrontare il tema della stagionalità in una giornata in fattoria offre l’opportunità di osservare ciò che succede in natura. Partire da un seme, vedere la vita che si sviluppa, accorgersi dello scorrere del tempo e rispettare “la lentezza” della natura per raccogliere frutti migliori, osservare con sorpresa i cambiamenti e ritornare a conservare un seme, è scoprire il segreto della vita; prendersi cura di un orto responsabilizza, insegna che per ottenere risultati si deve lavorare e aspettare, insegna che il “tutto e subito” sicuramente non è un concetto che appartiene alla natura, educa bambini e ragazzi all’attesa, a differenza delle ormai diffuse logiche di mercato che, rispondendo a stili di vita sempre più veloci, ci abituano a soddisfare ogni desiderio in qualsiasi momento, all’illusione che qualsiasi attività si può velocizzare.

Visitando i campi e l’orto, si osservano le coltivazioni presenti rispetto alla loro stagionalità; si studiano le parti che compongono le piante da frutto, i vegetali commestibili, la loro trasformazione e il loro apporto nutritivo. Parte significativa del percorso sono i laboratori artistico-creativi: l’attività pittorica con gli ortaggi e l’estrazione dei pigmenti vegetali. Gli assaggi della frutta e verdura proposte favoriscono l’educazione al gusto e il diffondersi di una cultura contro lo spreco.

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